La guida di Casa Caudì

Alessandro
La guida di Casa Caudì

Da vedere

La papale arcibasilica maggiore arcipretale liberiana di Santa Maria Maggiore, conosciuta semplicemente con il nome di "basilica di Santa Maria Maggiore" o "basilica Liberiana" (perché sul suo sito si pensava ci fosse un edificio di culto fatto erigere da Papa Liberio, cosa tuttavia smentita da indagini effettuate sotto la pavimentazione), è una delle quattro basiliche papali di Roma, situata sulla sommità del colle Esquilino, sul culmine del Cispio, tra il Rione Monti e l'Esquilino. È la sola basilica di Roma ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da successive aggiunte. E' una dei luoghi di culto e attrazione più importanti di Roma.
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Kaplica Sykstyńska w Santa Maria Maggiore
Piazza di Santa Maria Maggiore
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La papale arcibasilica maggiore arcipretale liberiana di Santa Maria Maggiore, conosciuta semplicemente con il nome di "basilica di Santa Maria Maggiore" o "basilica Liberiana" (perché sul suo sito si pensava ci fosse un edificio di culto fatto erigere da Papa Liberio, cosa tuttavia smentita da indagini effettuate sotto la pavimentazione), è una delle quattro basiliche papali di Roma, situata sulla sommità del colle Esquilino, sul culmine del Cispio, tra il Rione Monti e l'Esquilino. È la sola basilica di Roma ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da successive aggiunte. E' una dei luoghi di culto e attrazione più importanti di Roma.
La basilica di San Lorenzo fuori le mura (detta anche San Lorenzo al Verano) è una chiesa di Roma, una delle Sette chiese, situata all'inizio del tratto extraurbano della via Tiburtina. Nel XIX secolo fu costruito accanto alla basilica il primo cimitero comunale di Roma, quello del Verano. Fino al 1847 è stata basilica patriarcale. La basilica ospita la tomba di san Lorenzo (arcidiacono, martirizzato nel 258), dello statista Alcide De Gasperi e di cinque papi: san Zosimo, san Sisto III, sant'Ilario, Damaso II e il beato Pio IX. La primitiva basilica (Basilica maior) fu eretta nel IV secolo dall'imperatore Costantino I vicino alla tomba del martire Lorenzo, come altre basiliche cimiteriali della stessa epoca (San Sebastiano sulla via Appia, Sant'Agnese fuori le mura, Santi Marcellino e Pietro, presso Torpignattara). Proprio sopra la tomba fu contemporaneamente costruito un piccolo oratorio. L'oratorio fu rimpiazzato da una nuova chiesa all'epoca di papa Pelagio II (579-590). Per un certo periodo coesistettero dunque la Basilica maior costantiniana, che in un momento imprecisato fu dedicata alla Madonna, e una "basilica minore", pelagiana. Tra il IX e il XII secolo, tuttavia, la basilica costantiniana fu probabilmente abbandonata. Papa Onorio III, in occasione forse dell'incoronazione di Pietro II di Courtenay come imperatore latino di Costantinopoli, nel 1217, iniziò grandi lavori di ampliamento della basilica di Pelagio II: la chiesa fu prolungata verso ovest, abbattendo la vecchia abside, l'orientamento fu ribaltato e la vecchia basilica divenne il presbiterio rialzato della nuova chiesa, che presenta ancora oggi un pavimento più alto nella navata centrale. La nuova basilica era decorata da affreschi che illustravano la vita di san Lorenzo e di santo Stefano, il primo martire cristiano, sepolto sotto l'altare maggiore insieme al santo titolare della chiesa. La basilica di San Lorenzo fuori le Mura fu sede del patriarca latino di Gerusalemme dal 1374 al 1847, anno in cui Papa Pio IX ripristinò la sede a Gerusalemme. La chiesa subì trasformazioni nel periodo barocco, ma le aggiunte furono eliminate con il restauro dell'architetto Virginio Vespignani tra il 1855 e il 1864. Il 19 luglio 1943, durante la seconda guerra mondiale, la chiesa fu gravemente colpita durante il primo bombardamento alleato su Roma. Dopo la distruzione bellica, la basilica fu ricostruita e restaurata con il materiale originale: i restauri, terminati nel 1948, permisero l'eliminazione di strutture aggiunte nel XIX secolo, tuttavia gli antichi affreschi della parte superiore della facciata erano irrimediabilmente perduti. Nel 1957 furono effettuati saggi di scavo in corrispondenza del muro del cimitero del Verano: le indagini permisero di riconoscere i resti della basilica costantiniana: un grande edificio a circo, a tre navate separate da colonne. Scavi effettuati sotto la basilica hanno portato alla luce numerosi ambienti e cripte. La chiesa è amministrata da frati cappuccini, ed è sede di parrocchia, istituita il 4 luglio 1709 con il decreto del cardinale vicario Gaspare Carpegna “De cuiuslibet statuta”. La parrocchia fu affidata in origine ai Canonici Regolari Lateranensi, ma nel 1855 passò ai cappuccini. Descrizione Esterno La chiesa è preceduta da un piazzale, voluto da papa Pio IX, ove si trova una colonna sormontata dalla statua bronzea raffigurante San Lorenzo, opera di Stefano Galletti del 1865. Affiancano la chiesa il monastero ed il campanile in stile romanico (XII secolo). Interno del portico Portico: monumento funebre a tegurio su colonnine La facciata, in laterizio con tre finestre, è stata ricostruita dopo i bombardamenti del 1943. Essa era interamente ricoperta di mosaici, andati per la maggior parte perduti: sono rimasti alcuni frammenti, che riproducono Cristo Agnello e la Presentazione di Pietro di Courtenay a san Lorenzo. Precede la facciata un portico, risalente al XIII secolo, sostenuto da sei colonne di spoglio con capitelli medievali ionici. Sotto il portico sono conservati alcuni sarcofagi; gli affreschi delle pareti, dello stesso periodo del portico, rappresentano storie tratte dalla Vita di san Lorenzo e dalla Vita di santo Stefano protomartire, e miracoli attribuiti ai due santi dopo la morte. Nella parete di sinistra è collocato il monumento funebre ad Alcide De Gasperi, opera di Giacomo Manzù. Il portale d'ingresso alla basilica è affiancato da due statue marmoree raffiguranti leoni, di epoca medievale. Infine, una lapide ricorda la visita di papa Pio XII il 19 luglio 1943, dopo il bombardamento alleato sul quartiere San Lorenzo. Interno La basilica è a tre navate, ed è composta dalle due basiliche costruite in epoca diversa, contigue ma non coassiali tra loro: quella pelagiana (VI secolo), rialzata e trasformata in presbiterio; e quella onoriana (XIII secolo), che costituisce il corpus principale dell'edificio. Basilica onoriana Interno La basilica fatta costruire da papa Onorio III è a tre navate separate tra loro da 22 colonne di diverso formato e fattura. Si ipotizza che le colonne, assieme alle loro basi e alla trabeazione, provengano dall'antica basilica costantiniana. Nella controfacciata è posto il monumento funebre del cardinale Guglielmo Fieschi, composto da un sarcofago del III secolo e da un baldacchino cosmatesco. Sempre dei Cosmati è il pavimento e i due amboni nei pressi dell'altare maggiore: accanto all'ambone di destra è un candelabro, sostenuto da due leoni e decorato a mosaico. La navata centrale era stata interamente affrescata nell'Ottocento da Cesare Fracassini: i restauri eseguiti dopo gli eventi bellici hanno conservato solo due affreschi, nella controfacciata e nell'arco trionfale (quello rivolto verso la basilica onoriana). La navata termina con l'altare detto della confessione, in posizione rialzata. Nella navata di destra vi sono resti di affreschi medievali raffiguranti Santi e una Madonna col bambino. La navata termina con la cappella di San Tarcisio, realizzata da Virginio Vespignani: in essa è conservata una tela di Emilio Savonanzi (1619), con la raffigurazione della sepoltura di San Lorenzo. La navata di sinistra, priva di opere pittoriche, termina con la "cappella sotterranea di Santa Ciriaca", decorata nel XVII secolo: qui si trovano due monumenti funebri realizzati su disegno di Pietro da Cortona. Dalla cappella di San Tarcisio, e dell'adiacente sagrestia, si accede al chiostro della fine del XII secolo, da cui, a sua volta, si scende nella catacomba di San Lorenzo.
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San Lorenzo fuori le Mura
3 Piazzale del Verano
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La basilica di San Lorenzo fuori le mura (detta anche San Lorenzo al Verano) è una chiesa di Roma, una delle Sette chiese, situata all'inizio del tratto extraurbano della via Tiburtina. Nel XIX secolo fu costruito accanto alla basilica il primo cimitero comunale di Roma, quello del Verano. Fino al 1847 è stata basilica patriarcale. La basilica ospita la tomba di san Lorenzo (arcidiacono, martirizzato nel 258), dello statista Alcide De Gasperi e di cinque papi: san Zosimo, san Sisto III, sant'Ilario, Damaso II e il beato Pio IX. La primitiva basilica (Basilica maior) fu eretta nel IV secolo dall'imperatore Costantino I vicino alla tomba del martire Lorenzo, come altre basiliche cimiteriali della stessa epoca (San Sebastiano sulla via Appia, Sant'Agnese fuori le mura, Santi Marcellino e Pietro, presso Torpignattara). Proprio sopra la tomba fu contemporaneamente costruito un piccolo oratorio. L'oratorio fu rimpiazzato da una nuova chiesa all'epoca di papa Pelagio II (579-590). Per un certo periodo coesistettero dunque la Basilica maior costantiniana, che in un momento imprecisato fu dedicata alla Madonna, e una "basilica minore", pelagiana. Tra il IX e il XII secolo, tuttavia, la basilica costantiniana fu probabilmente abbandonata. Papa Onorio III, in occasione forse dell'incoronazione di Pietro II di Courtenay come imperatore latino di Costantinopoli, nel 1217, iniziò grandi lavori di ampliamento della basilica di Pelagio II: la chiesa fu prolungata verso ovest, abbattendo la vecchia abside, l'orientamento fu ribaltato e la vecchia basilica divenne il presbiterio rialzato della nuova chiesa, che presenta ancora oggi un pavimento più alto nella navata centrale. La nuova basilica era decorata da affreschi che illustravano la vita di san Lorenzo e di santo Stefano, il primo martire cristiano, sepolto sotto l'altare maggiore insieme al santo titolare della chiesa. La basilica di San Lorenzo fuori le Mura fu sede del patriarca latino di Gerusalemme dal 1374 al 1847, anno in cui Papa Pio IX ripristinò la sede a Gerusalemme. La chiesa subì trasformazioni nel periodo barocco, ma le aggiunte furono eliminate con il restauro dell'architetto Virginio Vespignani tra il 1855 e il 1864. Il 19 luglio 1943, durante la seconda guerra mondiale, la chiesa fu gravemente colpita durante il primo bombardamento alleato su Roma. Dopo la distruzione bellica, la basilica fu ricostruita e restaurata con il materiale originale: i restauri, terminati nel 1948, permisero l'eliminazione di strutture aggiunte nel XIX secolo, tuttavia gli antichi affreschi della parte superiore della facciata erano irrimediabilmente perduti. Nel 1957 furono effettuati saggi di scavo in corrispondenza del muro del cimitero del Verano: le indagini permisero di riconoscere i resti della basilica costantiniana: un grande edificio a circo, a tre navate separate da colonne. Scavi effettuati sotto la basilica hanno portato alla luce numerosi ambienti e cripte. La chiesa è amministrata da frati cappuccini, ed è sede di parrocchia, istituita il 4 luglio 1709 con il decreto del cardinale vicario Gaspare Carpegna “De cuiuslibet statuta”. La parrocchia fu affidata in origine ai Canonici Regolari Lateranensi, ma nel 1855 passò ai cappuccini. Descrizione Esterno La chiesa è preceduta da un piazzale, voluto da papa Pio IX, ove si trova una colonna sormontata dalla statua bronzea raffigurante San Lorenzo, opera di Stefano Galletti del 1865. Affiancano la chiesa il monastero ed il campanile in stile romanico (XII secolo). Interno del portico Portico: monumento funebre a tegurio su colonnine La facciata, in laterizio con tre finestre, è stata ricostruita dopo i bombardamenti del 1943. Essa era interamente ricoperta di mosaici, andati per la maggior parte perduti: sono rimasti alcuni frammenti, che riproducono Cristo Agnello e la Presentazione di Pietro di Courtenay a san Lorenzo. Precede la facciata un portico, risalente al XIII secolo, sostenuto da sei colonne di spoglio con capitelli medievali ionici. Sotto il portico sono conservati alcuni sarcofagi; gli affreschi delle pareti, dello stesso periodo del portico, rappresentano storie tratte dalla Vita di san Lorenzo e dalla Vita di santo Stefano protomartire, e miracoli attribuiti ai due santi dopo la morte. Nella parete di sinistra è collocato il monumento funebre ad Alcide De Gasperi, opera di Giacomo Manzù. Il portale d'ingresso alla basilica è affiancato da due statue marmoree raffiguranti leoni, di epoca medievale. Infine, una lapide ricorda la visita di papa Pio XII il 19 luglio 1943, dopo il bombardamento alleato sul quartiere San Lorenzo. Interno La basilica è a tre navate, ed è composta dalle due basiliche costruite in epoca diversa, contigue ma non coassiali tra loro: quella pelagiana (VI secolo), rialzata e trasformata in presbiterio; e quella onoriana (XIII secolo), che costituisce il corpus principale dell'edificio. Basilica onoriana Interno La basilica fatta costruire da papa Onorio III è a tre navate separate tra loro da 22 colonne di diverso formato e fattura. Si ipotizza che le colonne, assieme alle loro basi e alla trabeazione, provengano dall'antica basilica costantiniana. Nella controfacciata è posto il monumento funebre del cardinale Guglielmo Fieschi, composto da un sarcofago del III secolo e da un baldacchino cosmatesco. Sempre dei Cosmati è il pavimento e i due amboni nei pressi dell'altare maggiore: accanto all'ambone di destra è un candelabro, sostenuto da due leoni e decorato a mosaico. La navata centrale era stata interamente affrescata nell'Ottocento da Cesare Fracassini: i restauri eseguiti dopo gli eventi bellici hanno conservato solo due affreschi, nella controfacciata e nell'arco trionfale (quello rivolto verso la basilica onoriana). La navata termina con l'altare detto della confessione, in posizione rialzata. Nella navata di destra vi sono resti di affreschi medievali raffiguranti Santi e una Madonna col bambino. La navata termina con la cappella di San Tarcisio, realizzata da Virginio Vespignani: in essa è conservata una tela di Emilio Savonanzi (1619), con la raffigurazione della sepoltura di San Lorenzo. La navata di sinistra, priva di opere pittoriche, termina con la "cappella sotterranea di Santa Ciriaca", decorata nel XVII secolo: qui si trovano due monumenti funebri realizzati su disegno di Pietro da Cortona. Dalla cappella di San Tarcisio, e dell'adiacente sagrestia, si accede al chiostro della fine del XII secolo, da cui, a sua volta, si scende nella catacomba di San Lorenzo.
EXPLORA IL MUSEO DEI BAMBINI DI ROMA è il primo Children’s Museum privato non profit italiano. E’ una struttura permanente dedicata ai bambini, alle scuole e alle famiglie attiva dal 2001. È membro di Ecsite, il network europeo dei musei scientifici e science centres, di Hands On! International, network internazionale che raggruppa realtà museali di tutto il mondo rivolte all’infanzia; è un museo di interesse locale ammesso a far parte dell’O.M.R. della Regione Lazio ed è Associato dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). Il Museo offre un’opportunità di gioco, sperimentazione diretta e apprendimento sul campo che pone al centro i bambini e le loro potenzialità, proponendo occasioni di arricchimento e socializzazione, promuovendo lo sviluppo delle loro capacità cognitive ed emozionali. Explora si trova nell’area dell’ex deposito tranviario storicamente denominata Borghetto Flaminio, nel cuore di Roma, tra Villa Borghese e Piazza del Popolo. L’area di 8.000 mq, data in concessione al Museo dei Bambini dal Comune di Roma (atto concessorio n° 102517 del 14/09/00 e Deliberazioni C.C. n° 175/99 e n° 228/97), è stata ristrutturata e riqualificata grazie al sostegno di aziende private ed enti pubblici coinvolti in una raccolta fondi di 3.700.000 euro. Explora è costituito da un padiglione espositivo, una cucina dedicata ai laboratori di educazione alimentare, un’area verde ad accesso gratuito attrezzata con giochi e mostre fotografiche, libreria, shop, bar, ristorante ed un parcheggio riservato ai visitatori. 
Dopo 16 anni di crescita e successi, Explora Cresce – il progetto di ampliamento del museo – costituisce il passo finale della riqualificazione dei restanti 2.000 mq dell’area. 
La campagna di fund-raising Vedo nel futuro ha lo scopo di raccogliere 2.500.000 euro per realizzare nuove strutture ed edifici dedicati a gioco, scienza e ambiente.
104 polecane przez mieszkańców
Explora - Muzeum Dzieci
80/86 Via Flaminia
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EXPLORA IL MUSEO DEI BAMBINI DI ROMA è il primo Children’s Museum privato non profit italiano. E’ una struttura permanente dedicata ai bambini, alle scuole e alle famiglie attiva dal 2001. È membro di Ecsite, il network europeo dei musei scientifici e science centres, di Hands On! International, network internazionale che raggruppa realtà museali di tutto il mondo rivolte all’infanzia; è un museo di interesse locale ammesso a far parte dell’O.M.R. della Regione Lazio ed è Associato dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). Il Museo offre un’opportunità di gioco, sperimentazione diretta e apprendimento sul campo che pone al centro i bambini e le loro potenzialità, proponendo occasioni di arricchimento e socializzazione, promuovendo lo sviluppo delle loro capacità cognitive ed emozionali. Explora si trova nell’area dell’ex deposito tranviario storicamente denominata Borghetto Flaminio, nel cuore di Roma, tra Villa Borghese e Piazza del Popolo. L’area di 8.000 mq, data in concessione al Museo dei Bambini dal Comune di Roma (atto concessorio n° 102517 del 14/09/00 e Deliberazioni C.C. n° 175/99 e n° 228/97), è stata ristrutturata e riqualificata grazie al sostegno di aziende private ed enti pubblici coinvolti in una raccolta fondi di 3.700.000 euro. Explora è costituito da un padiglione espositivo, una cucina dedicata ai laboratori di educazione alimentare, un’area verde ad accesso gratuito attrezzata con giochi e mostre fotografiche, libreria, shop, bar, ristorante ed un parcheggio riservato ai visitatori. 
Dopo 16 anni di crescita e successi, Explora Cresce – il progetto di ampliamento del museo – costituisce il passo finale della riqualificazione dei restanti 2.000 mq dell’area. 
La campagna di fund-raising Vedo nel futuro ha lo scopo di raccogliere 2.500.000 euro per realizzare nuove strutture ed edifici dedicati a gioco, scienza e ambiente.
2612 polecane przez mieszkańców
Koloseum
1 Piazza del Colosseo
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206 polecane przez mieszkańców
Schody Hiszpańskie
Piazza di Spagna
206 polecane przez mieszkańców
422 polecane przez mieszkańców
Forum Romanum
5/6 Via della Salara Vecchia
422 polecane przez mieszkańców
59 polecane przez mieszkańców
St. Peter's Basilica
Piazza San Pietro
59 polecane przez mieszkańców
1219 polecane przez mieszkańców
Zamek Świętego Anioła
50 Lungotevere Castello
1219 polecane przez mieszkańców
401 polecane przez mieszkańców
MAXXI - Narodowe Muzeum Sztuki XXI Wieku
4a Via Guido Reni
401 polecane przez mieszkańców
1342 polecane przez mieszkańców
Panthon
Piazza della Rotonda
1342 polecane przez mieszkańców
Un museo sull'antica Roma. Contiene statue, mosaici e affreschi risalenti a 2000 anni fa. Ha anche una collezione di monete utilizzare in Italia risalenti all'Antica Roma, al Medioevo e al Rinascimento: una collezione enorme ed esposta perfettamente. Il biglietto costa 10€, ma alcuni giorni l'anno è gratis (consultare il sito ufficiale).
13 polecane przez mieszkańców
Palazzo Massimo alle Terme
2 Largo di Villa Peretti
13 polecane przez mieszkańców
Un museo sull'antica Roma. Contiene statue, mosaici e affreschi risalenti a 2000 anni fa. Ha anche una collezione di monete utilizzare in Italia risalenti all'Antica Roma, al Medioevo e al Rinascimento: una collezione enorme ed esposta perfettamente. Il biglietto costa 10€, ma alcuni giorni l'anno è gratis (consultare il sito ufficiale).
Vasto stabilimento termale che ora ospita oggetti di arte funeraria e decorazioni del periodo aureliano.
129 polecane przez mieszkańców
Narodowe Muzeum Rzymskie - Termy Dioklecjana
78 Viale Enrico de Nicola
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Vasto stabilimento termale che ora ospita oggetti di arte funeraria e decorazioni del periodo aureliano.

Da comprare

Porta Portese è il mercato di Roma per eccellenza, ricordato anche dall’intramontabile canzone di Baglioni. Questo luogo vivace, tipicamente romano, è stato fonte d’ispirazione per registri, scrittori e cantanti. Un'immagine del Mercato di Porta Portese nel 1955 Un’immagine del Mercato di Porta Portese nel 1955 Il mercato di Porta Portese è sorto intorno al 1945 come nuova sede della borsa nera che si teneva a Campo de’ Fiori. In questo luogo, nel dopoguerra, “i romani de Roma” potevano vendere, comprare e barattare gli oggetti più strani. Oggi, al susseguirsi delle generazioni di ambulanti, si sono uniti marocchini, indiani e cinesi, rendendo Porta Portese uno dei mercati più famosi in Italia e in Europa per la sua multi-etnicità e per la possibilità di trovare gli oggetti più impensabili. Infatti, si dice che a Porta Portese “puoi trovare di tutto dalla pillola al Jumbo Jet”. Questo perché, come tutti i mercatini delle pulci, anche questo mercato offre qualsiasi tipo di cianfrusaglia, libro, antiquariato, giocattolo, disco, mobile, cosmetico e cartoline d’epoca. E’ possibile trovare dall’argento indiano, al capo in pelle venduto dagli africani, alle scarpe e abbigliamento “taroccato”. Di sicuro non è un mercato alimentare, ma nonostante ciò ci sono anche delle bancarelle in cui è possibile comprare noccioline tostate, ciambelline fritte e taralli pugliesi. Insomma, l’elenco delle cose da trovare è così vasto che si potrebbe continuare all’infinito. Come ogni mercato che si rispetti, è possibile contrattare sul prezzo della merce, si possono chiedere sconti, si può toccare tutto senza poi comprare niente. Gli ambulanti tirano i passanti verso le loro bancarelle, cercano di attrarli con le chiacchiere e li conquistano con la simpatia, così, anche chi si reca a Porta Portese solo per curiosità, ritorna a casa con le mani pieni di buste. Il mercato apre i battenti tutte le domeniche alle 6:00 della mattina fino alle 14:00 e i migliori affari si fanno proprio all’orario di apertura o di chiusura del mercato. Nell’ora di punta ci sono tantissimi mendicanti e borseggiatori, per cui bisogna stare sempre in guardia. Nonostante ciò, è uno dei posti più colorati e caratteristici dove ancora oggi è possibile respirare l‘atmosfera tipica dell’antica Roma.
298 polecane przez mieszkańców
Porta Portese
Viale di Trastevere
298 polecane przez mieszkańców
Porta Portese è il mercato di Roma per eccellenza, ricordato anche dall’intramontabile canzone di Baglioni. Questo luogo vivace, tipicamente romano, è stato fonte d’ispirazione per registri, scrittori e cantanti. Un'immagine del Mercato di Porta Portese nel 1955 Un’immagine del Mercato di Porta Portese nel 1955 Il mercato di Porta Portese è sorto intorno al 1945 come nuova sede della borsa nera che si teneva a Campo de’ Fiori. In questo luogo, nel dopoguerra, “i romani de Roma” potevano vendere, comprare e barattare gli oggetti più strani. Oggi, al susseguirsi delle generazioni di ambulanti, si sono uniti marocchini, indiani e cinesi, rendendo Porta Portese uno dei mercati più famosi in Italia e in Europa per la sua multi-etnicità e per la possibilità di trovare gli oggetti più impensabili. Infatti, si dice che a Porta Portese “puoi trovare di tutto dalla pillola al Jumbo Jet”. Questo perché, come tutti i mercatini delle pulci, anche questo mercato offre qualsiasi tipo di cianfrusaglia, libro, antiquariato, giocattolo, disco, mobile, cosmetico e cartoline d’epoca. E’ possibile trovare dall’argento indiano, al capo in pelle venduto dagli africani, alle scarpe e abbigliamento “taroccato”. Di sicuro non è un mercato alimentare, ma nonostante ciò ci sono anche delle bancarelle in cui è possibile comprare noccioline tostate, ciambelline fritte e taralli pugliesi. Insomma, l’elenco delle cose da trovare è così vasto che si potrebbe continuare all’infinito. Come ogni mercato che si rispetti, è possibile contrattare sul prezzo della merce, si possono chiedere sconti, si può toccare tutto senza poi comprare niente. Gli ambulanti tirano i passanti verso le loro bancarelle, cercano di attrarli con le chiacchiere e li conquistano con la simpatia, così, anche chi si reca a Porta Portese solo per curiosità, ritorna a casa con le mani pieni di buste. Il mercato apre i battenti tutte le domeniche alle 6:00 della mattina fino alle 14:00 e i migliori affari si fanno proprio all’orario di apertura o di chiusura del mercato. Nell’ora di punta ci sono tantissimi mendicanti e borseggiatori, per cui bisogna stare sempre in guardia. Nonostante ciò, è uno dei posti più colorati e caratteristici dove ancora oggi è possibile respirare l‘atmosfera tipica dell’antica Roma.
117 polecane przez mieszkańców
Rinascente Roma Tritone
61 Via del Tritone
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Da mangiare e bere

Ristoranti, bar e altri sfizi enogastronomici
Vicinissimo e suggestivo. Alla Stazione Termini in Via Giolitti 36, la nuova formula enogastronomica di "Gourmet con cucina a vista". Aperto tutti i giorni dalle 7/8 di mattino a mezzanotte. Ne vale veramente ed assolutissimamente la pena di provare. Prodotti e cibo artigianale di vera qualità. Info: https://www.mercatocentrale.it/roma/
164 polecane przez mieszkańców
Mercato Centrale Roma
36 Via Giovanni Giolitti
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Vicinissimo e suggestivo. Alla Stazione Termini in Via Giolitti 36, la nuova formula enogastronomica di "Gourmet con cucina a vista". Aperto tutti i giorni dalle 7/8 di mattino a mezzanotte. Ne vale veramente ed assolutissimamente la pena di provare. Prodotti e cibo artigianale di vera qualità. Info: https://www.mercatocentrale.it/roma/
Trattoria tipica. Ottima, casalingo ma con tocchi di raffinatezza.
16 polecane przez mieszkańców
Osteria Rouge
6 Piazza dei Siculi
16 polecane przez mieszkańców
Trattoria tipica. Ottima, casalingo ma con tocchi di raffinatezza.
Trattoria Marcantonio
43-45 Via dei Taurini
Ristorante Pizzeria Uffa Che Pizza
39 Via dei Taurini
28 polecane przez mieszkańców
Pizzeria L'economica
46 Via Tiburtina
28 polecane przez mieszkańców
Pasticceria, bar, ristorante e molto di più, per uno snack veloce, una colazione, un aperitivo o un pasto veloce di grande qualità. Tavolini all'aperto.
305 polecane przez mieszkańców
Pasticceria Panificio Panella Roma
54 Via Merulana
305 polecane przez mieszkańców
Pasticceria, bar, ristorante e molto di più, per uno snack veloce, una colazione, un aperitivo o un pasto veloce di grande qualità. Tavolini all'aperto.
Cibi e leccornie da tutto il mondo per una spesa da consumare in viaggio o da riportare a casa.
259 polecane przez mieszkańców
Castroni
196 Via Cola di Rienzo
259 polecane przez mieszkańców
Cibi e leccornie da tutto il mondo per una spesa da consumare in viaggio o da riportare a casa.
Degustazioni di caffè e miscele da portare a casa in una torrefazione a conduzione familiare dal 1890.
Caffé Trombetta
46-48 Via Marsala
Degustazioni di caffè e miscele da portare a casa in una torrefazione a conduzione familiare dal 1890.

Le Guide ai Quartieri

Locali, aperitivi, affitti per studenti e ristoranti a San Lorenzo. Non c’è soltanto questo dentro l’ombelico culturale di Roma. Stretto tra le due principali stazioni ferroviarie, Termini e Tiburtina, è stato il quartiere del proletariato e dell’antifascismo e oggi laboratorio culturale e di comunità. Zona di Roma: Sud-Est Tipologia di percorso: Storia e Vita di quartiere Tempo di percorrenza: 3 ore circa Lunghezza: 6-7 km Difficoltà del percorso: Facile Da Stazione Termini: A piedi Orario consigliato: Pomeriggio, ma San Lorenzo è per tutte le ore! Chiesa di Santa Maria Immacolata Interno di un cortile Incrocio di strade I cortili continui di Via dei Campani Via dei Campani Il nostro itinerario a San Lorenzo comincia da Via di Porta San Lorenzo, varcando Porta Tiburtina, l’arco monumentale voluto da Augusto nel V sec. A.C. e le Mura Aureliane, splendida cornice al quartiere. Percorriamo via Tiburtina e arriviamo in via degli Equi per addentrarci nel quartiere, lasciando alla nostra sinistra il Parco dei Caduti del 19 luglio 1943 e inoltrandoci tra palazzine tipiche dell’edilizia popolare e vita verace. Porta Tiburtina e Mura Aureliane Porta Tiburtina e Mura Aureliane Raggiunto Largo degli Osci, una sosta al Bar Marani per un caffè sotto il pergolato ci trasforma in veri sanlorenzini. Questo è il centro della vita del quartiere, tutti i giorni si tiene il mercato e nella contigua "piazzetta" ci si "dà la punta" davanti alla Chiesa dell’Immacolata o al cinema Tibur. Vien voglia di gironzolare tre le botteghe, i negozi vintage e i laboratori artigianali che corrono giù verso lo Scalo San Lorenzo, tuttora adibito allo smistamento delle merci. Un breve pezzo di via dello Scalo per poi rientrare nel quartiere da via degli Ausoni e proseguire fino a Piazza dei Sanniti. Qui un tempo Pasolini e Moravia sedevano ai tavoli del ristorante Pommidoro; oggi in questo triangolo di strade il recupero delle architetture industriali ha dato vita ad un vero e proprio polo culturale di San Lorenzo. Proseguendo su via dei Reti si incrocia la via Tiburtina verso Piazzale del Verano, ove si erge il Cimitero Monumentale di Roma, attorno a cui sorgono le imprese di lavorazione dei marmi. Ovviamente il consiglio è di fare una passeggiata all’interno del cimitero, tra lapidi di personalità famose e di visitare la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura. Procedendo su via Cesare de Lollis si entra nella Città Universitaria, il fulcro della vita degli studenti della “Sapienza”. All'uscita su Piazzale Aldo Moro troverete il magnifico ingresso dell’Università più grande d’Europa. Proseguendo in via dei Frentani e zigzagando tra le strade a ridosso della via Tiburtina Antica, si trova la zona dei villini e delle ville di San Lorenzo, tra cui Villa Mercede e la meno nota Villa Gentili-Dominici. Siamo così tornati al punto di partenza, consapevoli che non si riesce a raccontare tutto di questo quartiere in continuo fermento culturale. Per saperne di più, vi segnaliamo la nostra intervista ad un associazione da 10 anni a San Lorenzo.
23 polecane przez mieszkańców
Quartiere San Lorenzo
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Locali, aperitivi, affitti per studenti e ristoranti a San Lorenzo. Non c’è soltanto questo dentro l’ombelico culturale di Roma. Stretto tra le due principali stazioni ferroviarie, Termini e Tiburtina, è stato il quartiere del proletariato e dell’antifascismo e oggi laboratorio culturale e di comunità. Zona di Roma: Sud-Est Tipologia di percorso: Storia e Vita di quartiere Tempo di percorrenza: 3 ore circa Lunghezza: 6-7 km Difficoltà del percorso: Facile Da Stazione Termini: A piedi Orario consigliato: Pomeriggio, ma San Lorenzo è per tutte le ore! Chiesa di Santa Maria Immacolata Interno di un cortile Incrocio di strade I cortili continui di Via dei Campani Via dei Campani Il nostro itinerario a San Lorenzo comincia da Via di Porta San Lorenzo, varcando Porta Tiburtina, l’arco monumentale voluto da Augusto nel V sec. A.C. e le Mura Aureliane, splendida cornice al quartiere. Percorriamo via Tiburtina e arriviamo in via degli Equi per addentrarci nel quartiere, lasciando alla nostra sinistra il Parco dei Caduti del 19 luglio 1943 e inoltrandoci tra palazzine tipiche dell’edilizia popolare e vita verace. Porta Tiburtina e Mura Aureliane Porta Tiburtina e Mura Aureliane Raggiunto Largo degli Osci, una sosta al Bar Marani per un caffè sotto il pergolato ci trasforma in veri sanlorenzini. Questo è il centro della vita del quartiere, tutti i giorni si tiene il mercato e nella contigua "piazzetta" ci si "dà la punta" davanti alla Chiesa dell’Immacolata o al cinema Tibur. Vien voglia di gironzolare tre le botteghe, i negozi vintage e i laboratori artigianali che corrono giù verso lo Scalo San Lorenzo, tuttora adibito allo smistamento delle merci. Un breve pezzo di via dello Scalo per poi rientrare nel quartiere da via degli Ausoni e proseguire fino a Piazza dei Sanniti. Qui un tempo Pasolini e Moravia sedevano ai tavoli del ristorante Pommidoro; oggi in questo triangolo di strade il recupero delle architetture industriali ha dato vita ad un vero e proprio polo culturale di San Lorenzo. Proseguendo su via dei Reti si incrocia la via Tiburtina verso Piazzale del Verano, ove si erge il Cimitero Monumentale di Roma, attorno a cui sorgono le imprese di lavorazione dei marmi. Ovviamente il consiglio è di fare una passeggiata all’interno del cimitero, tra lapidi di personalità famose e di visitare la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura. Procedendo su via Cesare de Lollis si entra nella Città Universitaria, il fulcro della vita degli studenti della “Sapienza”. All'uscita su Piazzale Aldo Moro troverete il magnifico ingresso dell’Università più grande d’Europa. Proseguendo in via dei Frentani e zigzagando tra le strade a ridosso della via Tiburtina Antica, si trova la zona dei villini e delle ville di San Lorenzo, tra cui Villa Mercede e la meno nota Villa Gentili-Dominici. Siamo così tornati al punto di partenza, consapevoli che non si riesce a raccontare tutto di questo quartiere in continuo fermento culturale. Per saperne di più, vi segnaliamo la nostra intervista ad un associazione da 10 anni a San Lorenzo.

Cultura

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Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
105 Viale Castro Pretorio
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Sapienza University of Rome
5 Piazzale Aldo Moro
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